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I tredici "racconti fantastici" che, dal 1872 al 1875, George Sand inventa per istruire le nipotine Aurore e Gabrielle, costituiscono un'opera unitaria (di cui si fornisce la prima traduzione italiana completa). Aurore, la più grande, cominciò ad ascoltarli ogni sera, verso i tre anni, appena seppe esprimersi correttamente. Sua nonna, che era molto saggia, la faceva crescere nella luce in modo che amasse il bello e il buono e continuasse a prediligerlo nonostante le delusioni inevitabili della vita. Come ha notato Wladimir Karénine, questi racconti "hanno soprattutto un significato pedagogico; si distinguono per le qualità poetiche e morali che racchiudono: tendono, prima di tutto, con allegorie e simboli trasparenti, ad indurre nei bambini sempre gli stessi buoni principi, orientando la loro intelligenza verso tre scopi: la dedizione al lavoro, il desiderio di apprendere e l'amore del prossimo". Un buon viatico da condividere ancora oggi.